Il personaggio della foto che vedete di seguito è: Valente Faustini, il poeta più rappresentativo della poesia dialettale piacentina.
(immagine presa dal web)
Di seguito vi propongo la versione tradotta in italiano.
UN DIECI FALSO
C'è in campagna un bravo curato
sempre in chiesa a vuotare la cassetta delle offerte
Verrebbe voglia di bestemmiare
ci trovi sempre dentro un 10 cent. falso!
E' proprio vero, al giorno d'oggi
non ci si può fidare di nessuno,
Dio e la Chiesa non valgono un uno
e la fede non conta più.
Campanaro, fatemi un favore
correte quì dal tabaccaio
un bel toscano per il vostro Curato
e rifilategli questo dieci falso!
In tabaccheria, a tarda sera
si fanno dei pacchetti da 5 lire:
"Guarda quì, lavori e sudi
e ti sbolognano dei soldi falsi.
Signori, artisti e compagnia bella
adesso sono tutti una manica di ladri
e fregano persino il proprio padre,
il commercio è un imbrogliatura...
Ma io domani, guardingo e in fretta
slac, lo dò in resto alla Contessa.
Io non ho colpa se hanno messo
in commercio dei dieci falsi".
C'è una donnina, stracciata e malandata
"Carità per questo innocente"
Alla contessa viene in mente
che in tasca ha un dieci falso.
"Poverina, a questo mondo
chi mai non patisce!
vanno su i ladri, si capisce,
e i buoni sempre sotto!”
E il soldone piano piano
và a finire in tasca al piccolo:
"Già noi signori siamo tanto distratti.."
e lei, gli rifila il dieci falso.
Finito il giro delle raccolte
quella poverina fa la conta
"Anche oggi abbiamo fatto giornata
e abbiamo preso solo un soldo falso!
Sarà stato già un qualche disperato!
Porci e ignudi fino a quanti c'è nè!
Teneteli per voi i vostri denari
se non potete fare la carità !
Prova un pò dalla Rosona
da rifilarglielo se ne sei capace".
E il piccolo ha detto e ha fatto
che la Rosona ha il dieci falso.
Tutta chiesa, tutta preti,
tutta preghiere è la Rosona:
ma le scappa una bestemmia
quando prende qualche soldo falso.
Lei ha un banchetto da fruttivendola
ed è svelta quando pesa
ma per riempire la cassetta delle offerte
farebbe la borseggiatrice:
"Fatemi un posto in cielo,Signore,
vi raccomando per i vostri dolori
per le elemosine che faccio e che ho fatto."
Tac..e cade dentro il dieci matto
E per i più "arditi" quella in dialetto piacentino.
UN DES MATT
Ghè in campagna un bràv cùrat
seimpr'in Cesa..a dasbùsslà:
Gnirev vòja ad biastùmmà!
t'ag catt seimpar un des matt!
Propia vera ! A l'dè d'incò
n'as pòl pò fidàs d'ansòin;
Dio e la Cesa i vàln un vòin,
e la fed l'an còinta pò.
Campanàr,fè un pò 'l favur:
burrì chè dal paltadur:
un tuscan pr'al vos Cùratt!..
e..arfilegh a stu des matt!
In dla pàlta, a sira affatt,
as fa sò di pacc da un scùd:
"Ada chè! at lavur at sùd,
e it bulognan di des matt!
Siur, artista, cumpagniam
'dess ien tùtt 'na manga ad làdar;
i'mbutonan fein so pàdar:
'l cumerc l'è un'imbrujisam..
Ma me,'dman, fignan, in fressa
slac! in rest a la Cuntessa!
Me 'g noi culpa s'i gan tratt
in cumerciu di des matt ?
Ghè un dunein, strassà ,màldatt:
"Carità pr'a stù innusseint!"
La Cuntessa ag vegna in meint
che in saccossa a l'ha 'l des matt.
"Poverina ,a questo mondo
chi c'è mai che non patisse!
van sui ladri si capisse,
e noin buoni sempre in fondo!"
E 'l sudon pianein pianein
va in saccossa a 'l piccinein:
"Za nòin siur sum tant distratt!.."
e le, piàntag al des matt.
Finì 'l gir d'andà d'accat
cla puvreina as fa a cuntà:
"Anca incò j'hum fatt giurnà,
e hum ciappà sul che un des matt!
Sarà stà za un quaic dasprà!
Porci ad nùd fein qant ag n'è!
Tgniv pr'aviatr'i vos dinè
s'an pudì fà 'd carità!
Pròva un pò da la Ruson
d'infùbbiàgal,sat s'è bon"
E 'l piccin l'a dit, l'a fatt:
la Ruson la ga 'ldes matt.
Tùtta Cesa, tùtt cùratt,
tùtt paterr l'è la Ruson:
ma ga scappa un sacranon
quand la ciappa un quàic sod matt.
L'ha un banchein da frùttaròla
e l'è svelta quand la pesa:
ma par leimp la bùssla in Cesa
la farev la bursaròla:
"Fem un post in ciel,Signur!
a vl'arcmand pri vos dulur,
pr'il limosan ch'fo e ch'ho fatt."
Tac..e càsca zu 'l des matt.
Stefania.
Good poem.
RispondiEliminaGrazie mille, mi fa piacere che ti piaccia
EliminaQuello che non vuoi per te stesso, non lo voglio per gli altri.
RispondiEliminaCariños.
kasioles
Hai proprio ragione!!!
EliminaCara Ste non conoscevo questo autore ma la poesia che hai riportato è davvero molto carina. Un abbraccio Susanna
RispondiEliminaSono proprio felice che ti sia piaciuta, mi piace farvi conoscere anche qualche autore della tradizione piacentina
EliminaMe la sono letta tutta in piacentino :)
RispondiEliminaNon ne dubitavo 😄
EliminaMe gusto el poema. No conocía al autor. Te mando un beso.
RispondiEliminaMi fa piacere leggere che la poesia ti sia piaciuta
EliminaOlá, Ste,
RispondiEliminaEu não conhecia este autor, mas achei o poema interessante. Obrigada por nos apresentar à obra dele!
Beijo
Sono felice ti sia piaciuta.
EliminaÈ sempre un po' una scommessa presentare dei poeti della tradizione dialettale
Grazie mille, Stefania!
RispondiEliminaGrazie infinite a te Irina
Eliminasimpaticissima :)
RispondiEliminal'ho letta solo in italiano però.
grazie e ciao
Mi fa piacere che l'hai trovata divertente
Eliminahum ciappà sul che un des matt!
RispondiEliminaquasi solo :)))
Bravissimo 👏👏
Eliminapoi l'ape l'han messa sulle 2 lire.
Eliminaciao
RispondiEliminaVery nice post, the poem is great.
Mi fa piacere che tu lo abbia apprezzato
EliminaGrazie per avermi fatto conoscere un nuovo poeta. Serena settimana,
RispondiEliminaGrazie a te per la visita
EliminaHai proprio ragione.
RispondiEliminaQuesta poesia che è divertente in realtà nasconde una morale profonda
Bella poesia, vero quando ero bambino al mio paese mio nonno mi mandava dal tabaccaio e ricordo che 5 sigarette messe dentro a una bustina costavano 10 lire, che bei tempi e bei ricordi.
RispondiEliminaBuon martedi
Eh già belli quei tempi.
EliminaMio padre me li racconta sempre con tanta nostalgia.
No conocía a este poeta. Gracias y besos.
RispondiEliminaGrazie a te come sempre per la visita e il commento
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