GIOVANNI PASCOLI - MYRICAE

"Ste, certo che hai proprio scelto una lettura un pò complicata stà volta", penserete voi.

In effetti non è stato semplice affrontare questo libro, ma avevo voglia di leggere qualcosa di diverso e devo dire che la lettura è stata decisamente piacevole.

"Ste, piacevole il pascoli? ma se è noto prevalentemente perché ha scritto delle poesie tristi e incentrate sulla morte ... ma stai bene?". 

Ok ok, in questa raccolta di certo non mancano poesie tristi, ma ce ne sono altrettante che non trattano quel tema e che ti catturano per la serenità che ti donano.
Io ne ho trovate di stupende che descrivono dei piccoli quadri quasi in movimento.
Guardate che meraviglia ad esempio questa e che delicatezza nei versi che la compongono.

I PUFFINI DELL'ADRIATICO

Tra cielo e mare (un rigo di carmino

recide intorno l'acque marezzate)

parlano. È un'alba cerula d'estate:

non una randa in tutto quel turchino.

Pur voci reca il soffio del garbino

con oziose e tremule risate.

Sono i puffini: su le mute ondate

pende quel chiacchiericcio mattutino.

Sembra un vociare, per la calma, fioco

di marinai, ch'ad ora ad ora giunga

tra 'l fievole sciacquìo della risacca;

quando, stagliate dentro l'oro e il fuoco,

le paranzelle in una riga lunga

dondolano sul mar liscio di lacca.

(immagine di un puffino presa dal web)

Stefania.